Il cibo non è una medicina, l’esperienza del cibo si.
Benvenutə nel progetto di Educazione Alimentare Positiva®: un nuovo approccio nutrizionale alle scelte alimentari che permette di avvicinarsi ad un’alimentazione di benessere con consapevolezza:
nel rispetto dei propri bisogni
delle proprie risorse
e dei propri valori
“BISOGNI, RISORSE e VALORI sono le fondamenta per costruire l’Educazione Alimentare Positiva®.”
L’atto del mangiare suscita da sempre, a buona ragione, una grandissima curiosità, perché il cibo è vita, piacere, benessere, relazione, convivialità, identità… e tanto altro.
Allora perché in alcune circostanze il cibo diventa fonte di stress?
Cosa cucinare? Come rispettare un’alimentazione di benessere? Ma farà davvero male mangiare questa cosa? E se volessi diventare vegetarianə?
Mente i bisogni con il cibo sorgono spontanei, la possibilità di rispondere a tali bisogni nel modo più funzionale è frapposta spesso da una serie infinita e invisibile di dinamiche personali, culturali, familiari, sistemiche.
Quali sono questi ostacoli?
Possiamo superarli? Come?
E se non possiamo superarli, cosa succede alla nostra salute?
L’Educazione Alimentare Positiva risponde a queste e ad altre domande per condurci a scoprire non solo quale sia l’alimentazione più adatta ai nostri bisogni, ma anche come poterla realizzare mantenendo un equilibrio fra tutte le aree della nostra vita.
Perchè educazione?
L’educazione è il modo che abbiamo di conoscere il mondo e di adattarci ad esso nel modo più vantaggioso per noi e per gli altri.
L’Educazione deve essere scelta, vantaggiosa e graduale.
- scelta perchè altrimenti è violenza
- vantaggiosa perché altrimenti è un dispendio inutile di energia
- graduale perché prevede un cambio di prospettiva che richiede tempo al corpo e alla mente di adattarsi.
Perchè alimentare?
La salute è un concetto ampio e complesso composto da infiniti tasselli, ma per vivere dobbiamo mangiare, e mangiare è un atto che dobbiamo fare tutti i giorni più volte al giorno.
Se abbiamo con l’atto del mangiare difficoltà, potrebbe essere una buona idea partire proprio da lì per scoprire che il tutto finisce lì, o per scoprire che c’è tanto altro.
Perchè positiva?
Perché in un ambiente dove regna sovrana la cultura della dieta, è necessaria una spinta positiva più forte e robusta per uscire da quel contesto culturale così disfunzionale in cui il cibo è diventato una scelta morale e non una scelta libera e spontanea.
Da dove deriva l' Educazione Alimentare Positiva?
Questo approccio nutrizionale al cibo fa parte degli approcci non focalizzati sul peso, che non prevedono tra i loro obiettivi una manipolazione volontaria del peso, né delle forme del corpo, né delle calorie, é un approccio che rispetta a pieno i valori dell’ HAES® e riconosce l’Intuitive Eating come uno strumento valido al recupero di una relazione di benessere con il cibo.
L’Educazione Alimentare Positiva® prende vita proprio dal principio dell’Intuitive Eating della “Gentle Nutrition”.
L’educazione è come un semino da custodire, innaffiare, nutrire e amare affinché fiorisca, con il suo tempo, un cambiamento di benessere.
Iscrizioni terminate 😔
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Feedback sul primo Webcorso
Il primo webcorso di Educazione Alimentare Positiva ® ha avuto numerose iscrizioni e feedback positivi, alcuni li potete vedere qui sotto.
Grazie per aver partecipato e soprattutto per aver inviato i vostri preziosi feedback, mi aiuteranno a migliorare i prossimi webinar ❤️
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LA METAFORA DELLE CARTE
L’Educazione Alimentare Positiva® permette di accompagnare la persona verso scelte alimentari protettive partendo dall’esplorazione dei propri valori, risorse e bisogni.
Come quando si inizia una partita di carte, prima di passare all’azione, si osservano le carte in mano e si cerca di capire quello che hanno da offrire per sfruttarle al meglio, così osservo le mie risorse prima di fare un cambiamento in qualsiasi direzione con il cibo.
Seguendo la metafora delle carte, l’obiettivo del gioco rappresenta i valori: voglio divertirmi? Vincere? O battere un avversario specifico?
I valori cambiano tutte le strategie del gioco, così come il valore e il significato che do al benessere cambia la motivazione delle mie scelte con il cibo e non solo.
L’educazione alimentare positiva, infatti, inizia con l’esplorazione del significato di salute, perché per raggiungere il benessere devo conoscere il “mio” concetto di benessere personale.
Il concetto che esista un solo tipo di benessere e di salute abbraccia una visione capitalista e abilista che vede nella cultura della dieta, cibo “sano” e allenamento costante le uniche vie per raggiungere il benessere; ma non è così, perchè le variabili interpersonali sono tante e i valori stessi plasmano lo stile di vita.
Dopo un primo momento di esplorazione e conoscenza, l’educazione alimentare positiva procede verso l’integrazione solo delle informazioni scientifico-nutrizionali utili a migliorare il benessere.
Esistono informazioni scientifiche inutili o pericolose?
Si, quelle che non possiamo mettere in pratica a causa delle scarse risorse o dell’ incongruenza con i nostri bisogni o valori, quelle che ci fanno sentire inadeguatə, in colpa o quelle che in quel momento non ci interessano.
Grazie all’educazione alimentare positiva potremo quindi costruire insieme delle abitudini alimentari di benessere personalizzate, che possono sfociare nella creazione di ricette, di esempi di menù, di idee per la giornata alimentare.
Questo percorso è compatibile con patologie multifattoriali che richiedono un’attenzione alla scelta degli alimenti, con supporto e prescrizione di un equipe specializzata medica-psicologica di supporto e adeguata prescrizione e terapie. (PCOS, diabete, IBS, disbiosi intestinale, “intolleranze”, sindrome metabolica, endometriosi, infertilità etc…).
Progetto di Veronica Bignetti
Sono Dietista esperta di Disturbi Alimentari e approcci inclusivi al peso (HAES® | Health at every size).
Il mio lavoro si inserisce in un paradigma/movimento HAES® (Health at Every Size) e perseguo, in linea con questo approccio scientifico, gli obiettivi di: promuovere comportamenti, atteggiamenti e credenze volti al benessere senza manipolazione del peso e diffondere pratiche sanitarie inclusive, per abbattere lo stigma sul peso e la cultura della dieta.
Da femminista in ascolto delle istanze fat acceptance non mi sentivo più comoda nel ruolo di dietista, ho dovuto formarmi fuori dall’Italia per acquisire le conoscenze e gli strumenti per dare nuova vita alla mia professione.
Sono in costante cammino verso il riconoscimento dei miei privilegi per tradirli e sfruttarli al meglio per rivoluzionare una narrazione scientifica coloniale.
I miei progetti
Disturbi alimentari & Intuitive Eating, consulenze e visite
